Nelle scorse settimane, abbiamo incontrato i responsabili della cooperativa sociale Coop.21 di Firenze, che si occupa di educativa di strada (e di tanto altro) in alcuni Municipi di Firenze e in altri comuni toscani, per attivare uno scambio di esperienze e auto-formazione a partire da un loro interesse verso la realtà del lavoro sociale a Napoli e verso i servizi della Fondazione Eos Onlus. Gli educatori e tutti i colleghi di Firenze sono stati ospiti presso la nostra sede di via Toledo 16 e sono stati, inoltre, accompagnati presso alcune organizzazioni della città particolarmente significative per originalità ed efficacia degli interventi realizzati in campo educativo. L’attività rientra all’interno del progetto PEGASO finanziato da Foncoop attraverso l’avviso 51 del Fondo di Rotazione.
Abbiamo chiesto a Valentina Sani, psicologa e coordinatrice delle risorse umane della Coop.21, di aiutarci a raccontare questa ricca esperienza di scambio.
Coop.21 è una cooperativa sociale formata da persone che condividono la passione per il lavoro sociale, educativo e formativo, impegnata dal 2006 nella progettazione, gestione e monitoraggio di interventi e servizi a carattere socio-educativo, di orientamento e di formazione rivolti a minori, giovani e adulti. Gli operatori e le operatrici di Coop.21 sono coinvolti in vari progetti di educativa di strada, corsi di formazione per giovani e meno giovani, sostegno scolastico, progetti scolastici, inserimento/reinserimento lavorativo e molte altre attività volte a migliorare la comunità, massimizzandone le risorse. Alla base del modus operandi di Coop.21 si trova l’attenzione al lavoratore in quanto “persona”, con la consapevolezza che solo in un ambiente di lavoro sano si possa dare il meglio, soprattutto se tale lavoro si rivolge a una popolazione relativamente fragile. Anche gli obiettivi degli scambi formativi seguono questa direzione: una persona formata che ha a disposizione più strumenti nel lavoro diventa motivata e può apportare un contributo significativo. La cooperativa opera in stretta collaborazione con gli Enti locali e con le altre agenzie educative e formative del territorio toscano, consolidando una rete di supporto per il miglioramento continuo delle condizioni della comunità.
Coop.21 è sempre stata aperta alla formazione degli operatori e attenta agli stimoli che arrivano dall’esterno per migliorare sempre più i propri interventi. Consapevoli delle differenze demografiche, sociali, economiche, culturali presenti in tutta Italia, e consapevoli anche che tali differenze rappresentino una grande opportunità per chi svolge attività educative, crediamo che il relazionarsi con realtà diverse dalla propria possa arricchire il proprio bagaglio da mettere poi a disposizione dell’utenza. Allargare gli orizzonti, individuare punti di vista diversi dai nostri, conoscere nuovi approcci o servizi alla persona rappresentano stimoli fondamentali per non mettere in atto interventi banali e anacronistici, ma anzi per aggiornarsi sempre più rapidamente in un mondo in cui i processi culturali e comunicativi viaggiano ad una velocità talvolta impercettibile.
Nel caso dello scambio con Eos tutto è nato un po’ per gioco: incuriositi dalla vitalità e anche dalle difficoltà sociali che caratterizzano Napoli, e conoscendo alcune realtà che svolgono attività educative simili a quelle di Coop.21, abbiamo proposto al direttore, Pippo Cascone, di ospitarci a Napoli in modo da illustrarci modalità e approcci di lavoro per noi nuovi e che potessero stimolarci nelle attività che svolgiamo regolarmente in Toscana. Incuriosito anche dai servizi svolti da Coop.21, lo stesso Pippo ha proposto poi di ricambiare la formazione in autunno a Firenze, cosa che abbiamo accettato molto volentieri.
Le tre giornate ci hanno permesso di osservare e di conoscere solo una piccola parte di Napoli (vera e poco oleografica) e del lavoro educativo napoletano, ma sono bastate per accendere tanto entusiasmo in tutti noi. Innanzitutto, abbiamo avuto la conferma che respirare la stessa aria (quella del lavoro educativo) ci fa sentire sempre a casa ovunque ci si trovi: dall’utenza fragile ai rapporti con le amministrazioni, dalle preoccupazioni legate a bandi e contratti alla necessità di trovare sempre nuovi stimoli e nuove risposte alle esigenze, spesso le problematiche da affrontare sono simili se non le stesse. Poi va detto che ogni intervento, ogni progetto, ogni racconto che abbiamo ascoltato e conosciuto ci ha incuriosito e ci ha anche concesso di immaginare nuovi scenari in terra fiorentina/toscana. La presentazione dei “Gruppi di Parola”, ad esempio, ci ha lasciati molto affascinati e speranzosi di poter frequentare il corso per diventarne conduttori. Inoltre, le visite presso l’Associazione Quartieri Spagnoli e presso La Casa di Vetro a Forcella, gestita dall’Associazione Amici di Carlo Fulvio Velardi, sono state molto interessanti per capire nella pratica in cosa consiste il lavoro sul territorio e quali le sue peculiarità. In sostanza, ciò che ci portiamo a casa è la conferma della necessità del confronto con nuove realtà, unita alla convinzione che solo con l’energia e la passione che abbiamo percepito durante le giornate di formazione si possono raggiungere i risultati sperati. Grazie a ciò abbiamo alimentato anche la speranza e l’ottimismo nel lavoro con i ragazzi.